Torre di San Nicolò di Bari

Essa è composta da quattro livelli, è stata edificata con pietrame a grossi conci, utilizzando massi tufacei squadrati, che le ammassano, dandogli una linea rigorosa e severa. Il primo da là possibilità di entrarvi da un pianoro che risulterebbe al primo piano che introduce alla canonica della chiesa, è formato da un modesto vano quadrato coperto da volte a crociera, da questo si diparte una scala in muratura che porta al piano successivo. Dal secondo piano, che risulta esser quadrato come quello inferiore e coperto a crociera, si dipana una scala elicoidale del periodo medioevale che oltrepassa gli altri due piani per giungere sul tetto, dove attualmente sono presenti le campane della chiesa.

La Torre di San Nicolò di Bari viene edificata in tempi antecedenti al 1292, poiché in un documento notarile di quell’anno venne citata come “San Nicolò de Novo” e nel 1295, in un testamento, come “San Nicolò dei Latini”. Dopo il 1403 fu ampliata ed impreziosita dalla regina Bianca di Navarra, consorte in seconde nozze di Martino I d’Aragona re di Sicilia. La chiesa, in conci di tufo, è strutturata su tre navate e poggia su dei pilastri, una volta colonne. Conserva sempre tutto l’imponente fascino delle basiliche, pur avendo subito delle modifiche a partire dal 1715 quando, fu rimodernata dal primitivo stile goticheggiante per essere riaperta nel 1724.