PALERMO TI FA ACCOMODARE TRA LE SUE PIAZZE BAROCCHE E TI VERSA UNA BELLEZZA SENZA FINE
BALLARO'
Percorso storico di Palermo

Percorso storico di Palermo

Se avete deciso di visitare la Sicilia, una destinazione assolutamente da non perdere è il suo capoluogo. Cosa vedere nel centro storico di·Palermo? Tantissimo anche se è anche un luogo perfetto per trascorrere anche un solo weekend di 2 o meglio 3 giorni, soprattutto perché il centro storico della città può essere facilmente visitato a piedi!

Palermo è una città meravigliosa, ricca di storia, culture, monumenti, chiese, sontuosi palazzi storici. Una città che testimonia il suo glorioso passato attraverso le sue meravigliose opere d’arte, una città che possiede un patrimonio artistico e architettonico inestimabile e invidiabile.
Fenici, greci, romani, arabi, normanni, spagnoli, hanno lasciato le loro tracce a Palermo, regalando a questa città bellezze che troveremo messe insieme in pochissime altre città del mondo, un connubio perfetto di stili, un tripudio d’arte che spesso vi lascerà a bocca aperta.

Piazza Villena ovvero i Quattro canti di città

Piazza Villena (o Vigliena) meglio conosciuta come “I quattro Canti di città” o “Il Teatro del Sole” si trova all’incrocio tra via Maqueda e Corso Vittorio Emanuele, anticamente conosciuto con il nome di Cassaro, la via più antica della città, che collegava la zona del porto con la necropoli, situata appena fuori dalle mura della città antica.
Con gli arabi, divenne l’asse della struttura urbanistica cittadina che collegava il Palazzo Reale con la Porta di mare. La forma della piazza è un ottagono situato al centro della Palermo antica, formato dall’alternanza di strade e quinte architettoniche, che funge da punto di incontro tra i quattro quartieri principali dell’epoca, ovvero la Kalsa, La Loggia,  il Capo e l’Albergheria.

Piazza e Fontana Pretoria

Poco distante da Piazza Villena troviamo Piazza Pretoria, comunemente chiamata “Piazza della Vergogna” per la nudità delle statue che compongono la bellissima fontana, scolpita tutta in marmo bianco di Carrara per opera dello scultore Francesco Camilliani che la realizzò a Firenze nel 1554 e successivamente acquistata dalla città di Palermo. Mirabile esempio di Rinascimento toscano, una delle più belle fontane d’Italia. Chiunque ci passi non può fare a meno di meravigliarsi per l’armonia delle parti da cui è composta.

Chiesa di Santa Caterina

Sullo sfondo si può vedere la Chiesa di Santa Caterina, una delle chiese più belle di Palermo, uno degli esempi più imponenti, esuberanti e sensuali del barocco palermitano, che conserva al suo interno la più vasta decorazione in marmi policromi della città. La chiesa presenta due ingressi: uno si apre appunto su piazza Pretoria, il principale nella facciata meridionale prospiciente l’antico piano di San Cataldo, l’odierna piazza Bellini. Entrambi hanno una bellissima scalinata a doppia rampa con balaustre in pietra che consente l’accesso dal piano della piazza alla chiesa.

Palazzo delle Aquile

Lateralmente alla piazza, il quattrocentesco Palazzo Senatorio, chiamato anche Palazzo Pretorio o Palazzo delle Aquile, sede del Comune. Il palazzo è ricco di numerose opere d’arte, quadri e sculture di artisti siciliani della fine del sec. XIX e dei primi del XX.
Al  piano  nobile,  si trovano i saloni di rappresentanza: la Sala dei Bassorilievi; la Sala degli Stemmi; la “Sala Rossa”,  dove si trova  lo studio del sindaco; la “Sala Gialla”, dove si riunisce la Giunta Comunale; la “Sala delle Lapidi” dove si riunisce il Consiglio Comunale.

Chiesa di san Giuseppe dei Teatini

Dall’altra parte della strada a cui si accede da una bellissima scalinata, troveremo la chiesa di San Giuseppe dei Teatini, uno degli esempi più belli e suggestivi del primo barocco siciliano.
Un vero scrigno di tesori, riccamente adornato da un ininterrotto manto di decorazione a intarsi marmorei policromi che creano un effetto di particolare fasto ed eleganza. L’edificio religioso presenta un incredibile numero di opere d’arte di notevole valore artistico, realizzati tra il XVII e il XVIII secolo. La grandiosa e monumentale mole della chiesa dei teatini occupa una larga area del tessuto urbano, in una posizione felicissima, con i prospetti sulle due arterie principali della città.
Alla Chiesa vi si accede infatti, anche da Corso Vittorio Emanuele, l’antico Cassaro.

La Chiesa della Martorana

Andando un po’ più avanti, direzione Stazione Centrale, a Piazza Bellini, un immancabile tappa di ogni itinerario, la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, nota anche come “Ciesa della Martorana“.
La Chiesa, considerata una delle meraviglie di Palermo,  fa parte del percorso arabo-normanno di Palermo insieme alle cattedrali di Monreale e Cefalù
Un vero gioiello dell’arte bizantina, un trionfo di mosaici e decorazioni, l’apparato musivo interno, tra i più antichi in Sicilia, fu portato a compimento da maestranze bizantine prima del 1151, uno dei più grandi capolavori dell’architettura arabo-normanna siciliana.

La Chiesa di San Cataldo

Sempre nella stessa Piazza troviamo la Chiesa di San Cataldo, un piccolo capolavoro architettonico, opera di maestranze islamiche che la edificarono secondo criteri romanico-occidentali. L’impressione che il visitatore riceve, entrando in questa chiesa, è quella di un calmo stupore; nella penombra delle navate si respira un’atmosfera suggestiva data dalla luce morbida e sapientemente orientata che proviene dalle aperture arcuate poste sulle pareti delle cupole, che illuminano la chiesa in un gioco di luce che le conferisce solennità e mistero.

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La Chiesa del Carmine

La Chiesa del Carmine è una delle chiese più belle del centro storico di Palermo, la cui facciata domina il mercato di Ballarò. Vi si accede dall’omonima piazza, ed è curioso dovere incunearsi tra le tende e le bancarelle per raggiungere l’ingresso. 
La Chiesa del Carmine è un tesoro di arte e d’architettura e custodisce capolavori del Serpotta e del Gagini.
La scenografica cupola barocca è la chicca di questo complesso architettonico: con la sua eleganza e maestosità domina la zona circostante e, con i gialli, azzurri e verdi della maiolica di cui è rivestita ricorda i colori della Sicilia.