PALERMO TI FA ACCOMODARE TRA LE SUE PIAZZE BAROCCHE E TI VERSA UNA BELLEZZA SENZA FINE
BALLARO'
Street Food

Street Food

È bello andare al mercato perché ancora si vedono i dolciumi che le nostre nonne ci davano come merenda: la cubbàita, ossia il torrone di mandorle, i cannellini, le caramelle colorate bianche, rosa e blu con la cannella dentro, le caramelle Terranova alla carruba (prodotte nella storica fabbrica di caramelle Carruba che si trova proprio nel cuore del mercato), il gelato di campagna, cioè pezzo di zucchero e mandorle ai tre colori; si vedono le preparazioni culinarie nei banchetti di piccoli ristoranti, per esempio le melanzane alla tunisina, melanzane panate e fritte a cui aggiungere a crudo la cannella sopra.

Ma perché il mercato di Ballarò è così importante per conoscere la città di Palermo?

Perché si respira l’aria popolare e più vera della nostra città. I 5 videoclip riportati alla fine di questo articolo sono significativi e dimostrano la vivacità e la straordinaria atmosfera che si respira visitando e passeggiando tra le bancarelle e i negozietti del mercato di Ballarò.

Le abbanniate dei venditori, le contrattazioni tra il compratore e il mercante, il parlare ad alta voce, la multietnicità di popoli e di genti che ha una tradizione antichissima, sin dalle origini della città di Palermo; oltre ai profumi, ai colori, ai suoni, al vociare, a tutte le lingue che arrivano all’orecchio del visitatore che percorre gli oltre 500 metri di percorso del mercato. Ecco, tutte queste cose fanno del mercato di Ballarò un vero teatro all’aperto permanente, che apre la scena alle sette del mattino e la chiude nel tardo pomeriggio dando poi spazio ai bar, enoteche, pub, trattorie, ristoranti, bancarelle con cibo popolare palermitano preparato al momento quali le stigghiuola, la frittula, la grattatella, lo sfincionello, il pane con le panelle, quello con le crocché, il pane ‘ca meusa (con la milza), le arancine, il polpo tirato fuori dalla quarara (pentolone di rame), i babbaluci (lumache) serviti con pepe e una spruzzata di sale di Marsala, il pesce fresco, i calamari, le patate bollite, i carciofi bolliti e tantissime altre pietanze tipiche del cibo popolare palermitano e i variegati dolci palermitani da gustare nelle pasticcerie che afferiscono al mercato. Tutto servito e accompagnato dai commercianti con battute e con un linguaggio musicale, ospitale, vivace, divertente, tipico palermitano. Insomma, un’immersione incredibile di sicilianità e di vera cultura mediterranea.

Chi visita Palermo e non va a Ballarò, perde sicuramente l’opportunità di conoscere la mia città, quella vera, più antica e popolare.

Per i visitatori e per i turisti che dovessero venire a Palermo, il mio consiglio è quello di passare un’intera mattina a Ballarò, dalle 8:00 alle 14:00, facendo prima la colazione e poi fermandosi per il pranzo tra le bancarelle, e scopriranno la vera città che pulsa vitalità sanguigna e vera da decine di secoli!