MAGAZINE DIGITALE "Einaudi-Pareto"

RIFLESSIONI

ll processo dell’ evoluzione: il futuro ci aspetta!  

Immagine in evidenza di Gregorio Davì

Un immenso vulcano entrò in eruzione e coprì tutta la savana di uno spesso strato di cenere, un vento caldo, probabilmente carico di zolfo velò l’atmosfera circostante, come un paesaggio lunare…impauriti gli animali cominciarono a vagare, compresi due australopitechi, forse una coppia. Improvvisamente cominciò a piovere, l’acqua piovana mescolatasi alla cenere si trasformò in crosta indurendo tutta la superficie, lasciando intatte le impronte dei due ominidi, nostri progenitori, ancora presenti oggi. Tre milioni e mezzo di anni dopo questa eruzione, due ricercatori, perlustrando la zona, scoprirono le antiche impronte, identiche alle impronte dei nostri piedi. Nel 1974 in Etiopia venne ritrovato uno scheletro quasi intatto di un australopiteco femmina, la famosa Lucy, chiamata così in onore di una famosa canzone dei Beatles “Lucy in the Sky with Diamonds”, che apparteneva a una specie diffusasi su un territorio vastissimo: creature attive e curiose che agivano sempre in gruppo. Povera Lucy, è morta annegata, mentre attraversava un fiume insieme al suo gruppo di appartenenza e, nonostante siano passati più di tre milioni di anni dalla sua morte, è quasi un “miracolo” che si sia conservato intatto parte del suo scheletro. Ma è soltanto intorno a 2,1milioni di anni fa che compare il genere umano, con una scatola cranica più sviluppata degli ominidi e con mascelle meno potenti, a causa di una dieta onnivora. L’evoluzione umana è stata guidata dalla selezione naturale: sopravvivenza, malattie e clima hanno plasmato i nostri geni, ma oggi qualcosa è cambiato. La tecnologia e la medicina moderna hanno alterato drasticamente le regole del gioco evolutivo, portandoci a chiederci se e come la nostra specie continuerà a evolversi in futuro. L’evoluzione umana è stata guidata da variazioni genetiche che aumentavano la possibilità di sopravvivenza. Un esempio è la resistenza sviluppata contro le malattie letali come malaria, tubercolosi e lebbra. Queste mutazioni non sono distribuite uniformemente nella popolazione mondiale ma in specifiche aree geografiche dove, per esempio, alcune malattie hanno esercitato una forte pressione selettiva. Le popolazioni dell’altopiano tibetano, per esempio, hanno sviluppato livelli più elevati di emoglobina per adattarsi alle basse concentrazioni di ossigeno, presenti in alta quota. Nel 2013 il celebre naturalista Davide Attenborough ha sollevato preoccupazioni riguardo la possibilità che l’evoluzione si sia fermata, più precisamente un’interruzione della selezione naturale…la medicina moderna assicura la sopravvivenza della maggior parte dei neonati, inclusi quelli con disturbi genetici che in passato non sarebbero sopravvissuti, alterando il corso della selezione naturale tradizionale. Oggi l’evoluzione, a mio avviso, non si è fermata, ma spostata su nuovi binari, non più legata alla sopravvivenza fisica ma più influenzata da fattori sociali, culturali e tecnologici. Mi spiego meglio: l’evoluzione umana continua seguendo muove regole dettate dalla cultura piuttosto che dalla natura, un esempio particolare sono i paesi bassi, dove ricerche recenti hanno dimostrato che gli uomini più alti abbiano maggiore successo riproduttivo. Il futuro? Probabilmente sarà plasmato da tre grandi sfide: cambiamenti climatici, esplorazione spaziale, intelligenza artificiale. Il riscaldamento globale potrebbe favorire l’evoluzione di tratti che permettono una migliore termoregolazione o resistenza a condizioni climatiche estreme. L’esplorazione spaziale presenta invece sfide evolutiva nuove, infatti l’esposizione prolungata alla microgravità e alle radiazioni cosmiche potrebbe selezionare individui più resistenti a tali condizioni estreme, soprattutto se stabiliremo colonie permanenti in altri pianeti. La biotecnologia e l’ingegneria genetica potrebbero direttamente influenzare la nostra evoluzione. La possibilità di modificare il nostro genoma umano però solleva questioni etiche. L’evoluzione umana non si è fermata ma sta attraversando una trasformazione fondamentale, nel futuro sempre più tecnologico che ci aspetta dobbiamo considerare attentamente come le nostre scelte influenzeranno l’evoluzione della nostra specie, e tale consapevolezza ci permetterà di riflettere sul nuovo ruolo nel plasmare il futuro dell’umanità. Per la prima volta nella storia abbiamo la possibilità di influenzare consapevolmente la direzione dell’evoluzione umana. Nel mio piccolo ho una riflessione personale sul futuro dell’evoluzione, recentemente ho visto il film “2001, odissea nello spazio “del regista Stanley Kubrick, nel quale in seguito al ritrovamento di un monolite sulla luna, viene inviata una astronave, la Discovery. Dopo varie peripezie, l’unico astronauta sopravvissuto alla missione, nella scena finale fluttua nello spazio sopra la terra. Per anni ci si è interrogato sul significato di questa scena, io credo che l’umanità, in un futuro non molto lontano, possa interagire con altri esseri viventi extra terrestri, creature di pura energia e intelligenza, e che tale confronto trasformi la nostra umanità in esseri più evoluti, pronti a nuovi step dell’evoluzione umana.

di G. Davì

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