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AI : opportunità e rischi

Immagine in evidenza tratta dal web

Ai giorni d’oggi si sente sempre più parlare dell’intelligenza artificiale e di quanto questo strumento sia diventato parte integrante della nostra vita quotidiana.

L’intelligenza artificiale è una forma di intelligenza creata dall’uomo, che si basa sulla raccolta e sull’analisi di grandi quantità di dati per prendere decisioni o svolgere compiti complessi. Un tempo  sembrava qualcosa da film di fantascienza, oggi è una realtà concreta che sta cambiando il modo in cui viviamo, lavoriamo e comunichiamo. Uno degli ambiti in cui l’intelligenza artificiale sta avendo un impatto particolarmente forte è quello delle aziende. Sempre più imprese stanno adottando l’AI per migliorare i propri processi interni e offrire servizi più efficienti. Un esempio é l’inserimento di dati o la gestione di documenti che oggi possono essere svolti da software intelligenti e questo permette ai lavoratori di dedicarsi a compiti più creativi e strategici.

Per poter garantire un utilizzo corretto dell’AI all’interno delle aziende è necessario fornire dei corsi di formazione per i propri dipendenti. Come in ogni cosa soprattutto per quanto riguarda le innovazioni si possono riscontrare aspetti positivi ma anche negativi.

Per noi giovani, l’intelligenza artificiale può rappresentare un’opportunità ma anche un rischio. Da un lato, strumenti come ChatGPT, assistenti vocali, traduttori automatici o applicazioni per lo studio permettono di risparmiare tempo e  ottenere informazioni velocemente. L’AI  può supportare lo studio, aiutare con i compiti, e stimolare la curiosità grazie a contenuti sempre aggiornati e interattivi.

Dall’altro lato, c’è il pericolo che noi giovani diventiamo troppo dipendenti da queste tecnologie e che smettiamo di esercitare le nostre capacità mentali. L’intelligenza artificiale, se usata senza equilibrio, può diventare una “scorciatoia” che indebolisce l’autonomia e la voglia di impegnarsi.

Anche in ambito aziendale, dove l’ intelligenza artificiale sta diventando uno strumento essenziale, non mancano i rischi. Uno dei principali è la sostituzione di lavoratori con macchine intelligenti. Se alcune professioni possono evolversi grazie all’AI, altre potrebbero scomparire del tutto, con conseguenze importanti per l’occupazione. Inoltre, una gestione sbagliata dell’intelligenza artificiale può creare problemi di privacy, sicurezza e responsabilità oltre a generare un impatto ambientale significativo, spesso trascurato rispetto ai rischi più teorici come la perdita di lavoro o il dominio delle macchine. I software come ChatGPT richiedono enormi quantità di energia e acqua per funzionare, contribuendo al 2% del consumo globale di elettricità, quota che potrebbe raddoppiare entro il 2026. Paesi come l’Irlanda stanno già limitando i nuovi data center per evitare il sovraccarico delle reti elettriche. Anche il consumo d’acqua per il raffreddamento dei server è destinato a crescere fortemente.

Le aziende tech sostengono che l’IA possa favorire la sostenibilità migliorando l’efficienza energetica, ma alcuni esperti temono l’effetto opposto: secondo il paradosso di Jevons, una maggiore efficienza può aumentare il consumo complessivo. La scarsa trasparenza dei colossi tecnologici rende difficile valutare l’impatto reale, ma normative in arrivo come l’AI Act europeo imporranno maggiore chiarezza a partire dal 2025.

Per concludere possiamo affermare che, l’intelligenza artificiale è una straordinaria risorsa, ma va usata con intelligenza, senso critico e responsabilità. I giovani devono imparare a servirsi dell’AI come supporto, non come sostituto della propria mente. Le imprese, invece, devono puntare a un equilibrio tra tecnologia e umanità, investendo non solo in algoritmi, ma anche nelle persone e rispettando l’ambiente. Solo così sarà possibile costruire un futuro in cui il progresso tecnologico sia davvero al servizio dell’uomo e non il contrario.

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