Oggi si celebra la Festa dei Defunti, una festa che mette in relazione il mondo dei vivi con il mondo dei morti e che è vissuta con particolare devozione soprattutto nel mondo cattolico. Come ha scritto Andrea Camilleri, questa ricorrenza ci permette “di toccare con mano, materialmente, quel filo che lega la nostra storia personale a quella di chi ci [ha] preceduto”.
Oggi purtroppo il vero significato di questa festa è stato oscurato da Halloween, divenuto ormai un evento legato al consumismo, ma in molte regioni d’Italia si continuano a mantenere vive le tradizioni legate al ricordo dei defunti. In particolare, a Palermo, nella notte tra il 1° e il 2 novembre, secondo la consuetudine, nelle case in cui vi sono bambini “tornano” i parenti ormai morti che nascondono negli angoli più impensati dei regali per i più piccoli. La mattina del 2 i bimbi si dedicano a una vera e propria caccia al tesoro per recuperare i doni: insieme ai giocattoli potranno trovare anche il “cannistru”, un cesto di vimini con un pupazzo di zucchero circondato da frutta secca, biscotti e dolci di martorana (dolci a base di pasta di mandorla che riproducono in maniera molto realistica i vari tipi di frutta) che in origine veniva preparato dai vivi per ringraziare i defunti della loro generosità.
Ma non solo in Sicilia si rende omaggio ai propri defunti: in Lombardia si lascia un vaso d’acqua in cucina, perché i morti possano dissetarsi, e in Friuli all’acqua si aggiungono un pezzo di pane e un lume acceso; in Trentino, in Piemonte e in Valle d’Aosta si apparecchia la tavola vicino al camino acceso in modo che i defunti possano rifocillarsi; in Umbria, in occasione di questa ricorrenza, si preparano gli “stinchetti dei morti”, dolci tipici che ricordano nella forma e nella consistenza un osso, ma in realtà in questo periodo in tutte le regioni d’Italia si preparano biscotti chiamati “ossa di morto”.
Anche nel resto del mondo si ricordano coloro che non ci sono più. Particolarmente famoso, sia perché dal 2008 è entrato a far parte del Patrimonio Immateriale dell’Umanità sia perché è stato celebrato nel film d’animazione della Disney-Pixar “Coco”, è il “Dia de muertos” messicano, un giorno di festa in cui si rende omaggio ai familiari defunti e nello stesso tempo si esalta la vita con musica, bevande, cibi tradizionali dai colori vivi e con rappresentazioni caricaturali della morte. Il “Dia de muertos” infatti nasce dall’incontro delle tradizioni degli indigeni precolombiani, che consideravano la morte un passaggio verso un’altra forma di esistenza, con le solennità cattoliche del giorno di Ognissanti e della Commemorazione dei defunti importate dai conquistadores. Dalla sintesi delle due tradizioni è nata una festa allegra, vivace e colorata in cui le famiglie possono sentirsi vicine agli spiriti dei loro cari.
Oltre al “Dia de muertos” nel mondo vi sono molti altri modi per sottolineare il legame che si mantiene tra i vivi e i morti e per rammentare chi ci ha preceduto.
Palermo è ormai una città multiculturale e ciò si rispecchia nella nostra scuola dove le famiglie di molti nostri compagni sono originarie di tanti Paesi diversi. Ciò ci permette di conoscere direttamente da alcuni ragazzi le tradizioni, gli usi e i costumi che caratterizzano le celebrazioni dei defunti in varie parti del mondo.
Per esempio, da una nostra compagna originaria delle Filippine sappiamo quanto sia importante il 2 novembre nel Paese della sua famiglia: le persone usano andare al cimitero per passare una giornata insieme ai propri cari defunti, consumando il pasto principale accanto alle tombe le cui lapidi rappresentano la personalità di colui che vi è sepolto oppure un fatto saliente della sua vita. In Cina, secondo quanto ha raccontato un compagno di origini cinesi, gli antenati vengono ricordati ad aprile, nel giorno di Qingming, durante il quale le tombe vengono pulite e lucidate. Nelle isole Mauritius, come testimonia un altro compagno, durante la Festa dei Morti le persone onorano i loro defunti, pulendone le tombe, decorandole con fiori colorati e, infine, preparando il loro piatto preferito.
Singolare è la celebrazione dei Defunti in Guatemala dove si creano dei giganteschi aquiloni che vengono fatti volare vicino ai cimiteri per rallegrare e onorare le anime dei morti.
Insomma nella maggior parte dei Paesi il 2 novembre non evoca l’idea di un aldilà minaccioso ed inquietante, come avviene nella tradizione di Halloween, ma è un giorno in cui il dolore per la perdita dei propri cari si stempera nella certezza del legame indissolubile che resta tra i vivi e i morti che non scompariranno mai davvero finché resteranno nel cuore e nel ricordo dei loro familiari.
								
								
														
							
								
														
							
								
														
							
								
								
								
								
								
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