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Gli studenti della V E Tecnologico Grafico e Comunicazione dicono NO alla violenza sulle donne , oggi e sempre

  • Carosello degli elaborati

  • Immagine in evidenza di Samuele Randazzo VE TGM

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra ogni anno il 25 novembre, gli studenti della classe V E TGM del corso di Grafica e Comunicazione hanno realizzato una serie di elaborati visivi, nati dal desiderio di prendere posizione su un tema che tocca profondamente la vita di tante persone.

Attraverso il linguaggio della comunicazione visiva, ragazze e ragazzi hanno trasformato dati, slogan e riflessioni in immagini dal forte impatto emotivo, capaci di raggiungere i loro coetanei con un messaggio diretto, autentico e necessario. Colori, simboli e parole sono stati scelti con attenzione per denunciare ogni forma di violenza — fisica, psicologica, economica e verbale — e per ribadire con forza il valore del rispetto, del consenso e dell’uguaglianza.

Il progetto non è stato un semplice esercizio grafico, ma un percorso di consapevolezza che mette al centro la persona. Gli studenti hanno approfondito il significato del 25 novembre, i numeri della violenza di genere e il ruolo decisivo che la scuola può avere nella promozione di relazioni sane e paritarie, e loro stessi hanno voluto fare la propria parte, scegliendo di usare la creatività come strumento di impegno e responsabilità.

I lavori, pubblicati sul giornale digitale dell’istituto, vogliono parlare a tutta la comunità scolastica con un messaggio forte e chiaro: la violenza non è mai accettabile, e il rispetto è la prima forma di libertà. Ognuno può contribuire al cambiamento, iniziando da piccoli gesti di responsabilità, ascolto e consapevolezza.

L’impegno della V E TGM dimostra che la creatività può diventare un atto di coraggio e partecipazione. Dare voce — attraverso l’arte e la comunicazione visiva — a chi spesso non viene ascoltato significa credere in una società più giusta, consapevole e libera. Ed è proprio da qui, dal loro sguardo e dalla loro sensibilità, da loro che è possibile costruire un futuro migliore.

di prof. Antonino Galluzzo

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