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CULTURA-MUSICA-SPETTACOLO

Lo Schiaccianoci: una fiaba natalizia

Ci avviciniamo alle festività natalizie, le più amate dai bambini e anche dagli adulti. Il Natale, nel nostro immaginario, è indissolubilmente legato alle riunioni di famiglia, ai regali scelti con amore e da spacchettare con curiosità e trepidazione, alle luci e agli addobbi che decorano case e vie cittadine, alle grandi cene che esaltano la convivialità e il piacere di stare insieme, a un’atmosfera di gioia e armonia che sottolinea il messaggio di pace e solidarietà della festa cristiana.  Ma per chi ama la danza c’è qualcos’altro che caratterizza il Natale e che non può mancare: Lo Schiaccianoci, il famoso balletto musicato da Čajkovskij che esalta il potere dell’immaginazione e dell’amore.

Lo spettacolo, creato in Russia alla fine del XIX secolo, si basa sulla novella Schiaccianoci e il re dei topi di Ernst Theodor Amadeus Hoffman: la vigilia di Natale due bambini, Clara e Fritz, ricevono dei doni portati padrino che, tra gli altri regali, dà a Clara uno schiaccianoci. La bambina si addormenta e sogna dei topi che cercano di rubarle lo schiaccianoci il quale si trasforma in un valoroso guerriero e, insieme a Clara, sconfigge il re dei topi. Quindi lo schiaccianoci si trasforma in un bellissimo principe che conduce la bambina nel regno dei Dolci dove li accoglie la Fata Confetto e gli abitanti del luogo si esibiscono in varie danze. Il racconto si conclude con la bimba che si risveglia abbracciata al suo Schiaccianoci.

Il libretto del balletto, scritto dal noto coreografo Marius Petipa, sostituito poi, a causa di una malattia,  dall’assistente Lev Ivanov, si rifà soprattutto alla Storia di uno schiaccianoci, una versione della novella di Hoffman scritta da Alexandre Dumas padre più adatta a un pubblico familiare.

La musica venne affidata da Petipa al compositore russo Pëtr Il’ič Čajkovskij  che era già noto per aver composto le complesse partiture dei balletti La bella addormentata e Il lago dei cigni. La collaborazione fra il coreografo e il compositore non fu molto pacifica: Petipa era un perfezionista che avrebbe voluto controllare in maniera troppo invadente anche la partitura musicale, mentre Čajkovskij preferiva essere più libero.  I contrasti fra i due rischiarono molte volte di far saltare il lavoro, ma tutto fu superato grazie a una malattia che costrinse il coreografo a ritirarsi e ad affidare il proprio lavoro al suo assistente.

Il risultato della collaborazione tra Ivanov e Čajkovskij fu un’opera che in breve tempo superò i confini della Russia, arrivando in Europa e poi negli Stati Uniti e diventando uno dei balletti più amati e rappresentati nel periodo natalizio.

Le musiche del balletto sono vivaci con tratti malinconici che riprendono la spensieratezza dell’infanzia mescolata alle delusioni dell’età adulta, riuscendo però sempre a mantenere l’incanto del Natale. La bravura del compositore russo fu quella di evocare i sogni dell’infanzia e di creare una dimensione fiabesca intorno a tutti i personaggi della vicenda.

Lo schiaccianoci continua ancora oggi a incantare grazie alla sua storia, alla delicatezza della coreografia e alla straordinaria musica di Čajkovskij. Questa fiaba ha saputo attraversare culture e secoli mantenendo intatto il suo fascino: il viaggio di Clara tra sogno e realtà, la lotta con il Re dei Topi, l’incontro con il principe e la meraviglia del Regno dei Dolci rappresentano non solo l’incanto dell’infanzia, ma anche il potere universale dell’immaginazione. È proprio questo intreccio di emozione, musica e danza a rendere Lo Schiaccianoci un capolavoro immortale, capace ogni anno di riportare il pubblico alla magia delle feste e al calore delle tradizioni natalizie.

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