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Auto elettrica o auto tradizionale: questo è il problema!

Immagine in evidenza tratta dal web

Oggi un argomento di grande attualità è l’utilizzo delle auto elettriche: molti si chiedono se sia davvero conveniente acquistare un’auto elettrica oppure se sia meglio continuare ad usare quella tradizionale.

I vantaggi dei veicoli elettrici sono numerosi: inquinano meno l’ambiente; hanno costi di manutenzione molto bassi, perché hanno un minor numero di parti soggette a usura: infatti quasi tutti i modelli sono privi di cambio manuale, e quindi di frizione, e naturalmente non hanno lo scarico; i motori sono più efficienti, poiché convertono in movimento l’80% dell’energia a loro fornita, contro il 40% del diesel e il 20% del motore a benzina; sono estremamente silenziosi e, infine, permettono un certo risparmio, poiché l’elettricità costa meno della benzina o del gasolio. Quest’ultimo vantaggio, però, vale solo per le persone che usano l’auto per percorsi brevi, mentre per i lunghi tragitti bisogna utilizzare la stazione di ricarica rapida che costa molto di più.

Le auto elettriche però hanno anche degli svantaggi come, ad esempio, gli elevati costi di acquisizione. Tuttavia negli ultimi mesi il costo si sta abbassando, anche grazie ad alcune agevolazioni fiscali che dovrebbero invogliare all’acquisto, ma il prezzo rimane sempre superiore rispetto alle auto tradizionali. Anche il costo della riparazione della batteria, il cuore dell’auto elettrica, è molto elevato. Un altro problema è rappresentato dalle colonnine di ricarica: secondo l’ACEA (Associazione europea dei costruttori di automobili), nel 2030, per assicurare un facile accesso alle infrastrutture di ricarica pubblica, serviranno circa 8,8 milioni di colonnine di ricarica, bisognerebbe cioè installare circa 1,2 milioni di colonnine all’anno a partire da oggi. Pertanto sarebbe necessario aumentare gli investimenti anche per raggiungere gli obbiettivi ambientali posti per il 2030 («L’allarme di ACEA: “In Europa poche colonnine di ricarica, siamo lontanissimi dagli obiettivi”», in www.dmove.it)

Nonostante tutto, il 2023 ha visto il boom delle immatricolazioni di auto elettriche in Europa con l’unica eccezione dell’Italia in cui non c’è una grande propensione all’elettrico. D’altronde nel 2024 si è notata un’inversione di tendenza per cui in tutto il mercato europeo sono diminuite le vendite di veicoli elettrici. Ciò probabilmente è da collegare all’esaurimento dell’ecobonus. Pertanto, secondo Energy & Strategy – team multi-disciplinare della School of Management del Politecnico di Milano che si occupa di Energia e Sostenibilità –, “sono necessari incentivi stabili e su un orizzonte pluriennale in modo da stimolare una crescita organica del mercato delle auto elettriche”. In particolare in Italia “occorre una pianificazione strategica a lungo termine e vanno adottate politiche pubbliche più incisive e continuative per favorire concretamente l’acquisto di veicoli elettrici, anche sotto il profilo della semplificazione burocratica, e promuovere la fiducia dei consumatori. Diversamente, l’Italia non sarà mai protagonista della transizione verso la mobilità sostenibile” (in “Auto elettriche in Italia: fanalini di coda di un’Europa in fase calante”, https://elettricomagazine.it). E questo, naturalmente, non è uno scenario che ci auguriamo.

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