Ustica, originariamente la cima emersa di un vulcano sottomarino inattivo da oltre 100 mila anni, è un comune della città metropolitana di Palermo, in Sicilia, con una popolazione di 1.312 abitanti. Situata nel Mar Tirreno, a circa 67 chilometri a nord-ovest di Palermo e a 95 chilometri a ovest di Alicudi, l’isola di Ustica rappresenta una perla naturalistica unica, pur non appartenendo all’arcipelago delle Isole Eolie. Con una superficie di circa 8,65 km², una circonferenza di 12 km, una lunghezza massima di 3,5 km e una larghezza di 2,5 km, Ustica colpisce per la sua conformazione geografica compatta e impressionante. Uno degli elementi più caratteristici dell’isola è la presenza di numerose grotte che si aprono lungo le sue coste alte e frastagliate, modellate nel corso dei millenni dall’erosione del mare. Tra le cavità più celebri si trovano: la Grotta Verde, la Grotta Azzurra, la Grotta della Pastizza, la Grotta dell’Oro e la Grotta delle Colonne. Intorno all’isola emergono anche scogli e secche spettacolari, come lo Scoglio del Medico e quello della Colombara.
L’isola di Ustica, il cui nome deriva dal latino ustum (bruciato) a testimonianza delle sue origini vulcaniche, era conosciuta dai Greci come Osteodes (ossario), forse per la tragica sorte di alcuni mercenari morti per fame e sete. Alcuni studiosi, tra cui L.G. Pocock e Marco Carlo Rognoni, l’hanno associata all’isola Eea, la dimora della maga Circe narrata nell’Odissea. La presenza umana a Ustica risale al Paleolitico. I numerosi scavi archeologici, sia terrestri sia subacquei, hanno restituito importanti testimonianze di insediamenti antichi e di frequentazioni da parte di Fenici, Greci, Cartaginesi e Romani. In epoca medievale, l’isola divenne rifugio di pirati saraceni e teatro di tentativi falliti di colonizzazione, ostacolati dalle incursioni corsare. Nel 1759, Ferdinando III di Borbone promosse una nuova colonizzazione, con la costruzione di torri di guardia, cisterne e abitazioni presso Cala Santa Maria. Tuttavia, nel 1762, i corsari barbareschi devastarono nuovamente l’isola, rapendo gran parte della popolazione. La successiva opera di ripopolamento e di fortificazione portò alla realizzazione del piano urbanistico di Giuseppe Valenzuola e alla costruzione della Fortezza della Falconiera. Durante il periodo borbonico e anche sotto casa Savoia, Ustica fu utilizzata come luogo di esilio politico. L’arciduca Luigi Salvatore d’Asburgo-Lorena, visitò l’isola nel 1869, citandola nei suoi studi sul Mediterraneo. Nel corso del regime fascista, Ustica accolse numerosi prigionieri politici italiani, come Antonio Gramsci, Carlo e Nello Rosselli, Giuseppe Romita e Ferruccio Parri, oltre a senussiti libici (membri di un movimento religioso e politico che oppose resistenza alla colonizzazione italiana in Libia) e prigionieri di guerra jugoslavi e rom europei, molti dei quali morirono a causa delle dure condizioni di vita.
La località di Ustica è conosciuta per essere il punto di riferimento geografico della Strage di Ustica, avvenuta il 27 giugno 1980. Quel giorno, un aereo della compagnia Itavia, in volo da Bologna a Palermo, precipitò a grande distanza dall’isola, causando la morte di 81 persone, tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Dopo anni di indagini e processi, la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 1871 del 28 gennaio 2013, ha stabilito che la causa del disastro fu l’impatto dell’aereo con un missile. La corte ha inoltre condannato lo Stato Italiano al risarcimento dei familiari delle vittime, ritenendo che non fossero stati effettuati controlli radar adeguati, contribuendo alla tragedia.
La riserva marina di Ustica, istituita nel 1986, è stata la prima area marina protetta italiana. Ed è divisa in tre aree:
- Zona A: riserva integrale, si estende nel tratto di mare antistante Cala Sidoti, delimitata da cinque boe luminose. In quest’area è vietata la navigazione, l’ormeggio e la sosta di qualsiasi imbarcazione, così come la pesca e altre attività che possano alterare l’ambiente. Tuttavia, sono consentite la balneazione e lo snorkeling.
- Zona B: riserva generale, comprende il versante nord-occidentale dell’isola, da Punta Cavazzi a Punta Omo Morto. Qui è vietato prelevare qualsiasi forma di vita vegetale o animale, ma sono permesse la navigazione da diporto, la pesca sportiva con lenza da fermo o da traino, e le attività subacquee, ad eccezione della pesca.
- Zona C: riserva parziale, riguarda il versante sud-orientale dell’isola. In questa area sono consentite la navigazione e l’attracco, mentre la pesca professionale è permessa solo ai pescatori locali muniti di autorizzazione
Ustica, conosciuta anche come “La perla nera del Tirreno” per via del colore scuro delle sue rocce vulcaniche, ha raggiunto una fama internazionale come una delle destinazioni più ambite dai subacquei di tutta Italia e d’Europa. La sua reputazione è legata principalmente alla straordinaria bellezza e varietà dei fondali marini che circondano l’isola, un vero e proprio tesoro naturale in grado di incantare chiunque abbia la passione per il mondo sottomarino. I fondali di Ustica sono un autentico paradiso per la biodiversità, ospitando un’incredibile varietà di specie marine.
L’isola,ricca di meravigliose grotte e scogliere è quindi una meta perfetta per gli amanti delle immersioni e in generale, per chi ama questo tipo di ambiente.
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