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CURIOSITA'

Sapori e feste in Sicilia: il gusto di novembre tra sagre e tradizioni(2 parte)

Immagine in evidenza tratta dal web

Per quanto riguarda le feste religiose, il mese di novembre è dedicato alla figura di san Martino, un giovane soldato romano vissuto nel IV secolo che, incontrato un mendicante seminudo durante una ronda notturna, ne ebbe pietà e, dopo aver tagliato il proprio mantello, ne regalò una metà al povero. La notte seguente gli apparve in sogno Gesù che, con indosso la parte del mantello che era stata regalata, pronunciava le seguenti parole: ““Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato: egli mi ha vestito”. Secondo la leggenda, Martino incontrò il mendicante durante una nevicata, ma, non appena il santo si privò della metà del mantello, apparve il sole che mitigò il freddo gelido della neve. Questa tradizione spiega perché il periodo che comprende i giorni immediatamente prima e quelli subito dopo l’11 novembre (giorno dedicato al santo) è chiamato “estate di San Martino” che, in effetti, rappresenta in Sicilia una parentesi di bel tempo prima dell’inverno.

Martino, dopo il sogno, si farà battezzare e, lasciato l’esercito, fonderà un monastero, vivendo, anche dopo essere diventato vescovo di Tours, semplicemente al servizio della gente in miseria, dei detenuti e dei malati.

Questo santo generoso e solidale, patrono dei soldati e dei viaggiatori, sarà festeggiato a Mongiuffi Melia, nel messinese, l’8, il 9 e l’11 novembre con degustazioni di prodotti tipici del territorio, con la sfilata del carretto siciliano e, naturalmente, l’11 novembre, con la Messa in onore del Santo che sarà seguita, come da antica tradizione, da un momento conviviale.

Sicuramente particolari sono le celebrazioni dell’11 novembre a Palazzo Adriano, in provincia di Palermo: la festa infatti esalta non solo la solidarietà ma anche il valore della famiglia, in quanto nucleo fondamentale per la creazione di una società sana. Secondo un’antica usanza di origine balcanica, i parenti degli sposi novelli, cioè di coloro che si sono sposati nell’anno, forniscono alla nuova famiglia il necessario per affrontare l’inverno. La mattina sfilano i bambini che portano agli sposi i “canestri dei sammartini”, ceste ornate con tovaglie ricamate e fiori e piene di doni: fichi secchi, castagne e dolci tra cui i panuzzi di San Martino, il buccellato e la frutta di pasta reale. I genitori dello sposo regalano alla coppia u quadaruni, una grossa pentola di rame e un pane dalla forma circolare simile ad una corona detto “cugliaci”, mentre i genitori della sposa, oltre alla brascera, cioè il braciere di rame che servirà a riscaldare la casa nei mesi invernali, donano dei pacchi di spaghetti come simbolo di lunga vita e un pane rotondo e piatto detto pitta su cui è raffigurato lo stemma di Palazzo Adriano, realizzato con un sigillo conservato da alcune famiglie del luogo. La rotondità della pitta simboleggia la perfezione dell’universo che i familiari si augurano si rifletta nella nuova famiglia. La sera i parenti e gli amici si recano a visitare gli sposi, portando altri doni, mentre per le strade del paese si celebra la festa con musica e canti.

Altrettanto particolari sono i festeggiamenti di Castell’Umberto, nel messinese. Ieri sono stati aperti gli stand dove sarà possibile assaggiare i prodotti locali, inoltre i visitatori potranno scoprire le bellezze artistiche e naturalistiche del territorio come Castania con i resti del castello di età bizantina o il Parco ecologico di Piano Collura dove è possibile imbattersi anche in daini e cervi. Ma il momento clou della festa sarà oggi con il Palio di San Martino, una gara in cui squadre provenienti da tutta Italia si sfideranno nel far rotolare delle grosse botti, cercando di tagliare per prime il traguardo.

Un notevole rilievo hanno poi le celebrazioni in onore di San Martino a San Martino delle Scale, una frazione di Monreale, dove sorge una splendida abbazia benedettina. I festeggiamenti, caratterizzati da appuntamenti religiosi, culturali e soprattutto solidali, sono già cominciati il 4 novembre con la consegna del mantello che è stato realizzato, come gesto di solidarietà, e deposto sull’altare dai ragazzi dell’Istituto Comprensivo del borgo. Oggi poi vi sarà una serata comunitaria con giochi, animazione e cena presso il salone parrocchiale. Ma il momento più importante della festa sarà la sera dell’11 novembre con la tradizionale rievocazione storica della morte del Santo e la fiaccolata tra i corridoi dell’Abbazia.

In tutta la Sicilia, infine, ma in particolare a Palermo, il Santo viene ricordato inzuppando nel vino moscato il tradizionale biscotto di San Martino, detto “sammartinello”, un biscotto duro, aromatizzato con semi di finocchio o anice. Tale tradizione è legata ai riti dei contadini vitivinicoli che testavano il vino novello, che giungeva a maturazione proprio nell’estate di San Martino, assaggiandolo coi sammartinelli, augurandosi che l’annata fosse stata buona.

Il mese di novembre, dunque, pur rappresentando l’ingresso nella stagione invernale, in Sicilia è un mese allegro e colorato in cui i siciliani, ricordando la generosità e l’empatia dell’amatissimo San Martino, attraverso sagre e feste condividono con tutto il mondo la loro storia, le loro specialità, i loro cibi tipici e la loro voglia di vivere in serenità e armonia.

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