Nel luglio 2023 l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha lanciato Euclid, un telescopio spaziale davvero speciale. Il suo compito è studiare le parti più misteriose dell’universo: la materia oscura e l’energia oscura. Questi due elementi invisibili costituiscono quasi totalità di ciò che esiste nello spazio. Noi li osserviamo direttamente e gli scienziati non sanno ancora esattamente cosa siano. La materia oscura è assimilabile a una forza invisibile che, con la sua gravità, tiene unite tutte le galassie. L’energia oscura, al contrario, è una forza misteriosa che provoca l’espansione accelerata dell’universo, quasi come se si stesse “gonfiando” incessantemente. L’insieme di questi fenomeni è noto come “universo oscuro”, ovvero la porzione del cosmo che rimane celata e poco conosciuta.
La realizzazione di Euclid ha visto la collaborazione di scienziati e ingegneri di numerosi Paesi; l’Italia ha contribuito tramite l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Il telescopio è posizionato a circa un milione e mezzo di chilometri dalla Terra, in un punto dello spazio chiamato L2, da cui può osservare il cielo senza interferenze o luci indesiderate. Da questa posizione privilegiata, Euclid fotografa miliardi di galassie e per creare una mappa tridimensionale dell’universo. Questo permette di visualizzare la distribuzione delle galassie nello spazio e nel tempo, offrendo una migliore comprensione della struttura del cosmo.
Uno dei metodi principali con cui Euclid indaga l’universo oscuro è l’osservazione di un fenomeno noto come lente gravitazionale debole. La gravità della materia oscura deforma leggermente la luce proveniente dalle galassie distanti; misurando queste lievi alterazioni, gli scienziati possono dedurre la posizione della materia invisibile. Senza Euclid, sarebbe pressoché impossibile ottenere una visione di tale precisione.
Uno dei metodi più interessanti con cui Euclid studia l’universo oscuro è osservando un fenomeno chiamato lente gravitazionale debole. La gravità della materia oscura deforma leggermente la luce delle galassie distanti; misurando queste piccole alterazioni, gli scienziati possono capire dove si trova la materia invisibile. Senza Euclid, sarebbe pressochè impossibile avere una visione così precisa.
La missione mira anche a determinare se l’energia oscura sia davvero la causa dell’espansione accelerata dell’universo o se esistano altre spiegazioni ancora sconosciute. Grazie ai dati che saranno raccolti da Euclid, si potrà avere una visione più chiara dell’universo oscuro e scoprire come materia ed energia oscura influenzano la formazione delle galassie e dei grandi ammassi di stelle.
In sintesi, Euclid non è semplicemente un telescopio, ma agisce come un “detective” dello spazio. Studia indizi invisibili, osserva fenomeni che non possiamo vedere a occhio nudo e ci aiuta a risolvere uno dei misteri più grandi della scienza moderna. Il successo della missione permetterà di capire meglio il funzionamento del cosmo e scoprire cose che, fino a pochi anni fa, sembravano impossibili.
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