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Caratteristiche e soggetti dei Sistemi economici classici

ATTUALITA'

I sistemi economici riguardano il sistema di produzione, di risorse e distribuzione di beni e servizi all’interno di una società o di una precisa area geografica.

Sono di tre tipi:

il sistema economico liberista, il sistema economico collettivista, e per finire il sistema economico misto.

Il sistema economico liberista si basa interamente sulle teorie classiche del 1700, ideate da Adam Smith. Questo sistema è caratterizzato dalla libertà di iniziativa privata, in cui la figura centrale di tutto è l’imprenditore, che ha la libertà di prendere tutte le iniziative ammesse dalla legge. Questo sistema ha dei limiti perché genera ingiustizie sociali.

Le ingiustizie sociali sono causate da tre tipi di problemi che si generano all’interno del sistema liberista: crisi economiche; servizi sociali di prima necessità a prezzi non accessibili; e, per finire, lo sfruttamento dei lavoratori.

Il sistema economico collettivista si basa sulle teorie scientifico-filosofiche  di Karl Max, secondo le quali gli interessi individuali non devono prevalere sulla soddisfazione dei bisogni dell’intera collettività. Questo sistema permette di determinare e controllare lo sfruttamento del profitto da parte di un imprenditore. La caratteristica di questo sistema è la proprietà dei mezzi di produzione che appartengono allo Stato. Lo Stato, sostituendosi all’ imprenditore, deve: occuparsi della pianificazione economica, dei prezzi dei beni prodotti e degli investimenti, e della programmazione centralistica.

Ma anche questo sistema ha dei difetti: genera una netta contrapposizione tra i burocrati e i lavoratori;  è privo di libero mercato che causa l’assenza di un  luogo dove si può creare la domanda e l’offerta, generando dei mercati a prezzi elevati.

Il sistema economico misto è l’unione tra il sistema economico liberista e il sistema economico capitalista, le sue caratteristiche sono:

la presenza dello Stato e del suo intervento, i mezzi di produzione possono essere sia pubblici che privati, le imprese possono essere pubbliche o private, sono presenti delle importanti normative per tutelare i lavoratori e lo stato deve garantire la riduzione delle differenze sociali. I soggetti economici che sono le famiglie, lo stato stesso e le imprese, entrano in contatto tra  loro generando una serie di scambi.   Questi rapporti possono essere di due tipi: flussi reali e flussi monetari, i primi sono dei trasferimenti di beni e servizi da un soggetto ad un altro, i secondi invece costituiscono il pagamento dei beni e dei servizi in forma monetaria.

In generale i sistemi economici sono formati da vari soggetti che svolgono una determinata attività economica. In ogni sistema bisogna scegliere che cosa produrre, quanto produrre, per quali soggetti produrre, come e con quali mezzi produrre, e, cosa più importante, chi deve produrre.

Per quanto riguarda l’Italia il sistema economico utilizzato è quello misto, come stabilisce chiaramente l’articolo 41 della Costituzione Italiana. Ciò porta al pluralismo economico, cioè alla presenza di imprese sia pubbliche che private e di controlli pubblici.

In Italia l’iniziativa economica è libera ciò significa che si è liberi di far cessare l’attività quando lo si desidera, di intraprendere un’attività economica, di poter concorrere con altre imprese nel mercato e di svolgere l’attività senza alcun tipo di interferenze.

Ci sono solo quattro limiti a queste libertà: l’utilità sociale, il rispetto della dignità, il rispetto della libertà e il rispetto della sicurezza.

Naturalmente i sistemi economici possono essere colpiti dalle crisi. Una delle crisi più gravi della storia ebbe luogo negli USA, nell’anno 1929 ed ebbe fine nell’anno 1933, il giorno della crisi è ricordato come il Giovedì nero, la crisi fu causata da un crollo delle quotazioni dei titoli alla borsa di New York situata a Wall Street.

Tutti coloro che erano in possesso di titoli per non rischiare una grave perdita iniziarono a vendere in massa, ciò provoco il crollo della borsa. In pochi giorni le azioni persero il proprio valore del 40%. L’inizio di questo periodo fu denominato GRANDE DEPRESSIONE ed è ricordato per la chiusura di molte fabbriche e per la disoccupazione di massa della popolazione.  La crisi in poco tempo si estese sino a raggiungere i paesi dell’occidente.

Parlando adesso di crisi più moderne, si fa riferimento alla crisi economica conseguente alla pandemia COVID-19.

L’Italia è stato il primo paese europeo a essere investito dal Covid-19, dopo la Cina.

In Italia la crisi si è manifestata in una fase in cui l’economia già denotava segnali di rallentamento, sebbene le condizioni complessive del sistema produttivo e finanziario fossero più solide rispetto al passato e le finanze pubbliche mostrassero un deficit di bilancio sotto controllo.

La rapida diffusione della pandemia ha reso necessarie misure di contenimento ampie ed urgenti, che hanno prodotto sul sistema economico un doppio shock:

  1. dell’offerta :
  • chiusura di attività in determinati territori o settori, dovuto sia a misure di contenimento dell’epidemia, sia al fermo della produzione necessario per sanificare i locali e garantire condizioni di sicurezza per i lavoratori;
  • sospensione dell’attività per ritardi nell’approvvigionamento di materie prime o beni intermedi;
  • interruzione delle filiere produttive globali in conseguenza del blocco delle attività negli altri paesi.

2. della domanda:

  • riduzione della spesa delle famiglie, per effetto della chiusura di molte attività commerciali e dell’obbligo di restare chiusi in casa;
  • arresto dei flussi turistici;
  • diminuzione della domanda estera, a causa dell’introduzione di analoghe misure restrittive, in paesi legati da intense relazioni commerciali.

Per fronteggiare l’emergenza economica causata dall’epidemia ed impedire il rischio che lo shock possa intaccare il potenziale di crescita del Paese, il Governo  ha assunto delle misure rivolte a sostenere le imprese, soprattutto quelle che operano nei settori più esposti, che rischiano di fallire o chiudere, con ricadute sul mercato del lavoro, nonché alle famiglie che hanno visto perdere o ridurre le loro fonti di reddito.

Ma i tempi e l’intensità della ripresa sono però molto incerti, poiché strettamente legati all’evoluzione della pandemia e all’efficacia delle misure di politica economica introdotte.

Federica Marchese

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